venerdì 16 novembre 2012

Il management del dolore post- operatorio – AUFF!



E anche tu Bukowski, dimmi la verità, di quella birra non ne hai bevuta nemmeno la metà!”


Auff! È un'esclamazione di resa, è lo sbuffare per qualcosa che ci ha rotto i coglioni.
Io personalmente sono arrivata ad un punto di non ritorno in cui c'ho il veleno almeno una volta al giorno, quindi la persona che vi sta scrivendo è la più adatta a parlare di un album dissacratorio come questo del Management del dolore post- operatorio.
Il Management del dolore post- operatorio sono : Luca Romagnoli (voce), Marco Di Nardo (chitarra), Andrea Paone (basso) e Nicola Ceroli (batteria) si definiscono Poeti Provinciali e propongono di “martellare il cervello di tutti gli abitanti dello stivale, mettendo in scena (specialmente in sede live) un vero e proprio teatro vivido e spietato, in cui è la vita stessa a farla da protagonista, con tutte le sue contraddizioni e situazioni grottesche”.
Poeti provinciali : proprio di poesia si parla nella title-track Auff! , una canzone che mette sul tavolino grandi poeti come Baudelaire, Rimbaud, o scrittori come Bukowski, si ironizza e si distruggono questi miti (“Ho un amico se ci parli per un po', non ha nulla da invidiare ad Edgar Allan Poe” dice la canzone in questione). Mi viene da farci una riflessione : leggo tutti i giorni status sui socialnetwork di pseudo filosofi- poeti in cui vengono citate frasi dette o scritte da altri. Ho bisogno di dirvelo : mi avete rotto i coglioni col vostro citazionismo spicciolo su Facebook, metterei al rogo chiunque scriva “(cit.)”. Vi odio perché non scrivete niente di personale, guardate dall'alto i grandi e li venerate, restando per tutta la vita delle persone insignificanti. Svegliatevi, per favore, e basta con le buone maniere, ogni tanto un bel “vaffanculo” vi rimetterebbe al mondo. E prendete una penna e scrivete (seriamente), grazie.
Bisogna guardare in faccia la realtà: "Sei tutto il porno di cui ho bisogno" è una dichiarazione d'amore nel 2012, dove rapporti tra uomo e donna sono distrutti completamente dal dilagare del porno ( Pornobisogno ), che alla fine, dalla scuola fino all'età adulta, ci insegnano a diventare solo dei numeri e non persone (Il numero otto), che nemmeno l'amore ci salverà, perché è condizionato dalle convenzioni della società (Amore Borghese). Norman sembra la abbiano scritta per me, messa alle strette dalla vita post- laurea, ovvero il vuoto cosmico ( neanche a mettere le pop-corn al cinema mi prendono, fate un po' voi ). Alcune liriche sono struggenti e “notturne” : Signor poliziotto fa venire i brividi, Nei palazzi è carica di suggestioni noir, ti entra in testa come una fucilata.
Urlate al mondo tutto il vostro disprezzo e correte e comprare il disco, perché è un ottimo lavoro.
E poi adoro i loro pantaloni da giullare bi-colore.

 
Tracklist:
1 - Pornobisogno
2 - Auff!!
3- Marylin Monroe
4 - Signor Poliziotto
5 - Amore Borghese (feat. Linea 77)
6 - Norman
7 - Irreversibile
8 - Macedonia
9 - Nei Palazzi
10 - Il Numero Otto



Brani “WOW”
Pornobisogno/ Auff!/Nei palazzi

Voto
@@@@/@@@@@



domenica 9 settembre 2012

Tiziano Ferro – Trent’anni e una chiacchierata con papà


Trent’anni e una chiacchierata con papà” è stato il mio libro dell’estate.
Partendo da una prima fase di assoluto perculismo sono finita quasi ad amarlo
Questo libro non l’ho comprato, mi è stato regalato per il mio compleanno.
Avere un approccio senza pregiudizi verso TZN all’inizio è stato molto difficile, per cui mi sono limitata ad aprire pagine a caso e leggere per trovare qualcosa di divertente. Devo dire che mi ci è voluto poco , visto che la dedica del libro “Questo libro è dedicato a chi non è come la neve” mi è ancora di difficile comprensione. Ci ho costruito delle teorie su, ma forse è il caso che non le scriva per non essere denunciata.
E qui stavo solo alla prima pagina. La seconda è stata il colpo di grazia.

La vita si divide in decadi.
Decade zero...la nascita
decade uno...la crescita.
Decade due...l’affermazione.
Decade tre...il divertimento.
Welcome to LEVEL 3!!!”

Stefano ( sul biglietto d’auguri per il trentesimo compleanno di Tiziano)

 
Caro Stefano, ti ringrazio perché sei stato la chiave di volta della mia estate, appena l’ho letta ai miei amici abbiamo decretato ufficialmente “ WELCOME TO LEVEL 3!!!!!!!!” il canto di battaglia delle vacanze.
Altre espressioni che sono entrate di diritto nella mia vita sono:
  • Quanto vorrei che qualcuno mi dicesse che il tocco delle mie mani gelate è “beautiful”!”
  • Sto fuori come un pino!”
  • Il video della canzone sarà girato a Cuba, stiamo già lavorando sulla coreografia che è davvero CATTIVA!!!”
  • Oggi vorrei fidanzarmi e vivere vegetando”
  • Che down!”
  • Quando mi chiederanno “Cosa hai provato quando sei andato per la prima volta al n1?”dovrò rispondere “Ho provato prima il freddo della ceramica del cesso sulla fronte e dopo un gran bruciore di stomaco”
  • Non sono un compagnone, né un PARTY ANIMAL”
Ho amato l’eccesso di entusiasmo espresso attraverso un abuso punteggiatura, i “ !” fioccavano a destra e manca come i “?”, perché tutto è più YEAH!!!!!!!!! se ci metti una fila di punti esclamativi, capito????????????????????????




“Trent’anni e una chiacchierata con papà” è la biografia del Titti nazionale, scritta sotto forma di diario, da quando era uno sconosciuto ragazzino grassoccio di Latina, passando per il successo di “X(ics)dono”, fino all’ultimo album uscito.
Ma la storia della sua ascesa discografica corre di pari passo con la sua crescita umana , le sofferenze, le insicurezze, i problemi legati alla sua emancipazione sessuale che lo hanno segnato profondamente.
La musica è la riposta a tutto” scrive Ferro,la vera ancora di salvezza per una vita disordinata come la sua, e il poter scrivere di se e condividerlo con il mondo lo fa sentire vivo.
I problemi con il peso, l’ossessione del non sentirsi a proprio agio con il suo corpo, i digiuni forzati per dimagrire mi hanno fatto quasi rabbrividire, rivelando un lato oscuro che non sospettavo minimamente.
Tiziano è riuscito con questa biografia a farmi provare tante cose diverse, quasi mi ci sono affezionata.
I veri fan di Tiziano sicuramente apprezzeranno.

Voto:
@@ e 1/2 /@@@@@

IcsDono

IcsVerso

giovedì 9 agosto 2012

Iva Lombardella – Burro



Dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso, torna la tanto amata Iva Lombardella con un nuovo album :”Burro” è un ritorno alle origini, quelle scandalose ed irriverenti di “Mi culo es tu culo”. A noi Iva si sa, ci piace così, un cumulo di primigenia trasgressione racchiuso in un corpo sensuale e provocante.
“Animale” è la parola chiave di questo gustoso coacervo di brani. Mai Iva si era spinta così in là, persino il giornale “Orti e Giardini” ha parlato del caso scoppiato intorno al titolo dell’album che originariamente era “Burro di caxxo”.
Il papa dichiara in proposito: “la Lombardella in fondo è una ragazza casa e chiesa, quello che la frega è il tragitto”.
Giuliano Ferrara ha fatto un rap per protesta “TienitidacontoIva”. Lil Angels appena lo ha sentito dallo choc ha iniziato ad azzeccare la strofe a ritmo.
Ormai Iva ci ha preso gusto con le collaborazioni: per “Burro” si avvale di Ralph,celeberrimo e a tutti noto dj che anima le feste private in piscina (chiamate Falco per le info prevendite) che da vita ad un album con inflenze dub-sub-disco- paranza.
Nei cori jodel di “Beijing come Bologna” Iva chiama il suo grande amico Gigi D’Alessio, il quale le aveva dedicato una canzuncella qualche anno fa in suo onore: “Miele”.
La svolta danzereccia poi tocca il suo apice con la canzone “Tu lo vuoi il profiterol?No voglio solo il profitterol!” insieme ai LMFAO che è il pezzo dell’estate 2012 più ascoltato nelle radio insieme a “Tacatà” e “Ceccerececce”.
Ma le collaborazioni internazionali non finiscono: Sting le scrive il testo di “Eoz”, freakkettonissimo brano raggae, per il quale il signor Sumner riprende a suonare il contrabbasso. Nell’intervista a “Cioè” Sting dichiara: “So’ frocio per Iva. Si fosse stata n’artra il contrabbasso je lo sonavo co’ questo!” (si indica tra le gambe).
Per tutti i fan: anche quest’anno ci sarà il concerto -reunion a Piazza Salumificio Murru a Irgoli. Prepate le tende signori , quest’anno ad aprire il concerto ci sono i Salma, gruppo death metal che suona la musica del demonio.
Ci si vede li, pargoli.


Tracklist

1- Burro
2- Fai pippa
3- Eoz (with Sting)
4- Beijing come Bologna (with Gigi d’Alessio)
5- Tu lo vuoi il profiterol?No voglio solo il profitterol! (with LMFAO)
6- Rollin, Rollin, Rollin
7- Burro ( Dj Ralph remix)

martedì 17 luglio 2012

Humour Nero – End (Ep)


ti manca già quello che non sei mai stata”

 
L’estate è l’inverno dell’anima, si dice.

E' quel periodo in cui ti imponi uno stop mentale e fisico che ti porta inevitabilmente a fare un po’ i conti con l’anno appena passato a sputare sangue.
A volte diventa davvero insopportabile.
Così mi fermo a pensare anch'io.
Spesso mi chiedo se un po’ di poesia sia ancora una cosa accettabile al giorno d’oggi , in un epoca di precarietà e cinismo.
Forse è per questo che mi ha colpito l’Ep degli Humour Nero, una delicata visione del mondo contemporaneo, della vita di tutti i giorni, complicata e inafferrabile.
La voce, bellissima, suggerisce un substrato di fragilità e malinconia supportata da liriche forti che regalano immagini suggestive.
Saranno la colonna sonora della vostra estate malinconica, vedrete.








mercoledì 4 luglio 2012

Giuseppe Culicchia - Tutti giù per terra



Una settimana fa ero all’università a sostenere il mio ultimo esame prima della tesi di laurea.
L’esame era “Letteratura bizantina”, studio Storia dell'arte a Lettere e Filosofia.
Nella nostra facoltà le cose funzionano così : se hai un appello alle 9, inevitabilmente farai l’esame alle 6 e mezzo di pomeriggio, quindi attendevo pazientemente il mio turno, spiaggiata sul corridoio senza aria del dipartimento di Filologia.
Mentre ripassavo intensamente i “celeberrimi” scrittori bizantini Teodoro Podromo e Niceta Eugeniano la mia attenzione fu colta da un gruppo di ragazzi a fianco a me.
Una era una ragazza dal viso pulito, senza un filo di trucco, uno un ragazzo dai capelli biondi e la maglietta a righe orizzontali bianche e rosse , un po’ marinaresca e in ultimo un ragazzo con delle estensioni ai lobi delle orecchie, la camicia a quadri azzurrina, i pantaloncini sopra il ginocchio e i mocassini.
Stavano discutendo sulla bellezza dell’Iliade e dell’Odissea, ma giocavano a chi ce l’aveva più lungo (passatemi il gergo). La ragazza con la coda raccontava della passione che aveva avuto al liceo per Ulisse and co. Mentre il ragazzo con la maglietta a righe rispondeva “ Io già alle medie recitavo alcuni passi a memoria”.
Ma il meglio toccò al ragazzo con le estensioni: “Le maestre all’asilo non credevano alle loro orecchie, parlavo di Achille ed Ettore con disinvoltura”.
Allora l’ho immaginato da bambino , e ho avuto un brivido lungo la schiena.
Poi ho pensato a me stessa all’asilo, mentre mangiavo il Didò perché volevo fare la cacca color arcobaleno.
Poi ho pensato al giovane -poeta- filosofo Castracan di Culicchia e ci ho infilato la faccia del ragazzo con le estensioni ai lobi delle orecchie, e ho pensato “Devo leggere quel libro!”.

 
Tutti giù per terra è l’esordio letterario di Giuseppe Culicchia, narra la storia di Walter ,un ventenne appena diplomato che non sa che cosa fare della propria vita. Il suo errore più grande durante questo turbamento esistenziale lo fa iscrivendosi all’Università, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dove incontra persone inquietanti come il giovane poeta-filosofo Castracan.
Nel frattempo rifiuta il servizio militare come obiettore di coscienza e si mette a lavorare al centro accoglienza nomadi ed extracomunitari.
Una scrittura autentica ed ironica, i fatti che accadono sono raccontati con estrema lucidità e con un umorismo tagliente che riflettono una società senza speranze, ingiusta.

Da questo libro è stato tratto un film con titolo omonimo con Valerio Mastandrea che consiglio vivamente.

“Si , ma questo è un blog musicale, cazzo c'entra un libro e un film?” direte.

C'entra, c'entra.

La colonna sonora del film è dei CSI, i quali fanno anche un cammeo nel film.







 
Mentre ascoltavo i tre soggetti inquietanti, la professoressa mi chiamò per fare l’esame.
Mi siedo davanti alla professoressa, una bella donna con una lunghissima coda di cavallo e le dico “Salve, 4 crediti, porto il modulo sul romanzo”
“Cosa studia lei?” mi fa la prof con un fortissimo accento siciliano
“Storia dell’arte”
“Che liceo ha fatto?”
“Ehm...il Liceo Artistico”
La prof strabuzza gli occhi. È inorridita “Mah, vediamo un po’, mi parli di un argomento a piacere”
“Il romanzo d’amore del XII secolo”
Inizio a parlare a macchinetta, ci avevo messo due mesi per capirlo ‘sto esame, perché c’erano tutti termini che io non avevo mai studiato in vita mia, metriche greche per me incomprensibili, ma nonostante tutto lo avevo ripetuto come l’Ave Maria per un mese ed era pure la seconda volta che lo rifacevo.
Dopo dieci minuti evidentemente aveva capito anche lei che tutto quello che dicevo era palesemente una cantilena imparata a memoria e cominciò ad interrompermi chiedendomi “Perché usa questa parola in questa determinata frase, risalga all’etimologia, prego”
“Ehm, scusi non sono in grado di risalire all’etimologia, non so se si ricorda ma ho fatto il Liceo Artistico”
“E allora” mi fa la prof “Lei deve risalire all’etimologia delle parole”
“Guardi, le ripeto, io facevo teoria del colore al posto delle traduzioni dal greco e dal latino”
“L’ETIMOLOGIA!LEI PRETENDE DI FARE UN ESAME SENZA SAPERE IL LATINO E IL GRECO!” Nella mia testa ha anche aggiunto “Lei non merita di stare al mondo, di inquinare la mia aria!”
“Mi scuso per l’ignoranza, professoressa”
“IO HO STUDIATO PER ANNI I ROMANZI BIZANTINI E LEI NON PUO’ CAPIRE I MIEI SFORZI PERCHE NON HA LA BASI CLASSICHE!”
“Io ce l’ho messa tutta, è pure il mio ultimo esame”
“IO NON CAPISCO PERCHE’ CERTE PERSONE COME LEI PRENDANO UNA LAUREA!”
“Suppongo, per fare arrabbiare le persone come lei”
A quel punto mi ero giocata per sempre la laurea, ma giuro , non la sopportavo più. Aspettavo solo il momento in cui mi avrebbe cacciato.
La prof prende il verbale e scrive “18”, “Non voglio vederla mai più signorina, è chiaro?”
“Non si preoccupi, la cosa è reciproca”.
Una stretta di mano, e addio.

Appena fatto l'esame sono andata il libreria e ho comprato questo romanzo.
Mi ha tirato su di morale.

Un libro giusto al momento giusto.





mercoledì 11 aprile 2012

Con due deca – La prima compilation cover degli 883


 
Diciamo che quando ho letto che quelli di Rockit avevano messo su una compilation di cover – omaggio agli 883 ho storto il naso, o almeno ho finto un disgusto profondo nelle discussioni tra amici e su Facebook ho dato man forte a chi bistrattava tale iniziativa con fervore.
Ma dentro , sappiatelo , godevo, non vedevo l’ora di ascoltarla.
Amo questo genere di cagate.

Nomi importanti della scena alternativa italiana si cimentano nelle cover di alcuni dei pezzi più famosi del duo Pezzali – Repetto: dal tanto acclamato  Colapesce, ai Cani, DiMartino, Maria Antonietta per citarne qualcuno.
Si può scaricare aggratis dal sito di Rockit QUI.
A parte delle eccezioni come i Soviet Soviet e gli Ex Otago per il resto la compilation fa venire voglia di ri-ascoltare gli 883 originali.

Repetto torna tra noi e vendica tale affronto!



Tracklist

- I Cani – Con un deca
- Carpacho –Nord Sud Ovest Est
- Selton – Come deve andare
- Gli anni – Colapesce
- Come mai (pregando per un synth)
- Casa del mirto – Una canzone d’amore
- Nicolò Carnesi – Rotta per casa di dio
- Numero6 – Hanno ucciso l’uomo ragno
- Ex Otago – Sei un mito
- Macrobiotics - La regola di D’Amico
- Ghemon – TPS (prod. Fid Mella)
- Amari – Non ci spezziamo
- Egokid – La regina del celebrità
- Il Triangolo – Nella notte
- Maria Antonietta – Weekend
- Soviet Soviet – Il grande incubo
- Girless & The Orphan – Senza averti qui
- Lava lava love – Bella vera
- I Camillas feat Liverani e Orson Camillas - Aeroplano
- News for Lulu – Cumuli
- Dimartino – Nessun rimpianto


Canzoni “WOW”!
Soviet Soviet – Il grande incubo/Ex Otago – Sei un mito/ Lava lava love – Bella vera

Voto
@@ ½ / @@@@@




Forse è per questo che non ho apprezzato la compilation:


Vari studi scientifici dimostrano che gli 883 piacciono anche a Thom Yorke:

E che ha fregato la coreografia  a Mauro Repetto.

venerdì 6 aprile 2012

Mangiacassette – Disco interno (2011)



Ieri sera ho visto questo ragazzo che si chiama Lorenzo Maffucci in arte Mangiacassette,  al Circolo degli Artisti e me ne sono innamorata.
Sappiate che è un genio.
Prima di tutto era sbronzo, poi sembrava un mio compagno del liceo di cui avevo una cotta, aveva la cresta da punk come non ne vedevo da tempo e i testi erano esilaranti. Se ne stava li con la sua chitarra elettrica e un tamburo accanto, a turno prelevava qualcuno dal pubblico e lo faceva suonare con lui.
Era bellissimo guardare le facce della gente, sbigottite, serie, mentre io ridevo, lo incoraggiavo, mi conquistava.
Ed è per questo che ho deciso di dedicargli un post.

Disco Interno è l'album d'esordio del trentenne Mangiacassette, un album dalle forti connotazioni punk che ruota attorno ad un tema chiave: l'ozio.
Ozio non sono fisico, ma anche mentale che costringe le persone ad una bieca normalità, che risucchia soprattuto le giovani generazioni.
Sveegliaaa!” sembra dire il giovane Lorenzo, che ci racconta il disagio, la noia, attraverso delle canzoni che quasi ti rincoglioniscono (quanto mi ricorda il vecchio Bugo per certi versi)  , sono una cantilena, che rivela il trauma del post – adolescenza o per meglio dire, dell'adolescenza lunga del caro vecchio Mangiacasette.
I testi sono f-a-v-o-l-o-s-i.
La mia preferita è Cinesi contenti che fa così “cinesi contenti a passeggio sul viale,cinesi convinti che il cavallo sia maiale, evviva cinesi che sconfiggono le forze del male”. Adorabile.
Amatelo anche voi.

Ragazzi, la tracklist non l'ho trovata da nessuna parte e quindi non la metto.

 Brani “WOW”

Cinesi contenti/Autoradio/Pavimento

Voto
@@@@@/@@@@@ (5 su 5 per la simpatia)










mercoledì 15 febbraio 2012

Lo Stato Sociale – Turisti della democrazia (2012)



"Giorgio Gabber vs Luigi Techno"

Il primo album dello Stato Sociale si chiama Turisti della democrazia, ed esce dopo la pubblicazione di ben due Ep L’amore ai tempi dell’Ikea e Welfare Pop.
Fanno un’ elettronica potrei definire “impegnata”, anche perché nella mia piccolissima esperienza con questo genere ho sempre riscontrato una certa carenza di contenuto e più attenzione all’unz –unz generale, da qui un uso di testi spregiudicati sulla vita, sulle donne, sul mondo dell’alternative music, tutto venato da un gusto snobistico bilanciato da una sapiente ironia pungente.
La dolcezza di Pop (“ contare le pecore per addormentarsi, sarebbe bello avere un gregge tutto per me”) e di Amore ai tempi dell’Ikea,  il confronto con l’altro sesso contraddittorio e problematico di Quello che le donne dicono, si traducono in testi per niente scontati e originalissimi.
La summa di tutto un disco è rappresentata per me da due pezzi di rottura come Mi sono rotto il cazzo che da una decisa cesura a certe prerogative di cui non ne possiamo più, come già era chiaro da un titolo che non la manda certo a dire (ho sempre provato una certa simpatia per  chi dice le cose come stanno senza peli sulla lingua) e da Sono così Indie, che perculeggia in maniera  intelligente un certo stile di vita  di una certa categoria di persone (vedi titolo).
E’ un disco piacevole, da ascoltare un milione di volte, che ti fa muovere le chiappe al ritmo, ideale mentre fai gli addominali ( io l’ho testato e funziona, ti da una carica pazzesca nel salire e scendere).
Volete farvi due salti in pista, ma con la testa?
Questo è il disco per voi.

 
Tracklist
-         Abbiamo vinto la guerra
-         Mi sono rotto il cazzo
-         Cromosomi
-         Vado al mare
-         Sono così indie
-         Maiale
-         Ladro di cuori col bruco
-         Amore ai tempi dell’Ikea
-         Quello che le donne dicono
-         Pop
-         Seggiovia sull’oceano



Canzoni “WOW!”
Mi sono rotto il cazzo/Quello che le donne dicono/Pop

Voto
@@@ e ½ / @@@@@






mercoledì 4 gennaio 2012

Fast Animals and Slow Kids – Cavalli (2011)

l’amore è una cosa stupida e lo sanno tutti!”

I Fast Animals and Slow Kids sono un gruppo di ventenni di Perugia, vincitori dell’Italia Wave (Umbria) dalla presenza live devastante, con  un cantante baffuto di nome Aimone (nonstoscherzando) che sul palco si dimena come una cavalletta schiacciata e urla facendo espressioni spastiche.
Hanno pubblicato un Ep Questo è un cioccolatino, dove dicono che l’amore è una cosa stupida (olè!) e che il mangiare e tempo sono cose molto più interessanti ( Lei), che l’integrità morale è una falsità (Pontefice), che si cresce ingoiando “la cazzo di polvere” (Mangio), che le illusioni sono sempre dietro l’angolo e ci si consola, amaramente, con un cioccolatino (Cioccolatino) tutte confluite nel nuovo disco appena uscito che si intola Cavalli.
I giovini perugini per la loro opera prima sono stati prodotti da Appino degli Zen Circus, Cavalli è un album fresco e diverte , con pezzi come Nervi e Copernico che danno una marcia in più (“perché la realtà è stronza e ti bacia in bocca” recita) dimostrano che non hanno perso la loro vena sarcastica e l’arrangiamento potente, senza dimenticare la bellissima Guerra, una ballata  con un testo amaro e viscerale.
Uniche due note storte:  i pezzi dell’Ep a mio avviso erano arrangiati meglio, quelli ripresentati sul disco è come se fossero stati frenati, privati dell’ energia istintiva che li caratterizzava, e poi c’è da dire che l’idea di ripresentare gli stessi pezzi dell’Ep nel disco l’ho trovata una scelta discutibile, immotivata, vista le buone premesse di questo gruppo avrei desiderato tutti brani nuovi ma nonostante tutto, rimane un esordio degno di nota.

Tracklist

-Nervi
-Cioccolatino
-Gusto
-Lei
-Copernico
-Pontefice
-Collina
-Lì
-Mangio
-Organi
-Guerra


Brani “WO!”
Copernico/Lei/Guerra

Voto
@@@/@@@@@




Ed ora un po’ di auto-pubblicità.

Il 12 Gennaio 2012 i Fast Animals and Slow Kids suoneranno alla Tua Fottuta Musica Alternativa al Circolo degli Artisti di Roma.
Questa è il poster che ho disegnato per l’evento