venerdì 23 dicembre 2011

MERDA D'ARTISTA - Speciale Natale



Carissimi,
in occasione delle festività  Merda D'artista vi consiglia la vostra playlist trash di Natale.
"A Natale puoi, fare tutto quello non puoi fare mai" fa il jingle della pubblicità del panettone Bauli, ecco direi che siete pronti per ascoltare monnezza di alta qualità, da cantanti nostrani, a boyband decadute, alle sempre evergreen sgallettate che si cimentano in cover di dubbio gusto, tutto per farvi sopportare i noiosissimi pranzi con i parenti che iniziano il 24 e finiscono il 26 sera, e la milionesima replica di Mamma ho perso l'aereo.
Visto che almeno un giorno all'anno diventate buoni, per poi ritornare stronzi ed egoisti come sempre, ecco la scaletta con le canzoni del vostro splendido Natale 2011!!! (cuoricini) :

Heidi Klum



Heather Parisi

 Nsync

Little Tony



Spice Girls

Ma il vero gioiello è lei.



BUON NATALE!

Grazie a Vale e Ale.




lunedì 5 dicembre 2011

[Rockstar scribacchine] Cosa volete sentire




Arriva il momento, durante la carriera artistica di un musicista in cui  si dice “’Azzo, volevo fare lo scrittore”, in cui non basta solamente scrivere canzoni, egli vuole qualcosa di più, vuole raccontarsi nella forma-romanzo e non più nel formato testo-canzone.
Tredici cantautori della scena rock alternativa scrivono tredici racconti in Cosa volete sentire .
Questi giovani artisti ci svelano , in parte , cosa c’è dietro il loro mestiere, quei retroscena che non si raccontano mai, della vita folle e a volte solitaria, di un musicista in tour, oppure sono semplici racconti brevi, il tutto da vita ad un progetto ambizioso e molto interessante.
Il risultato è piacevole: da ogni racconto traspare la personalità di chi l’ha scritto: dall’introverso Vasco Brondi, al simpatico Brunori, dal precoce punk Appino, allo spensierato Dente, stralci di vita che si manifestano da ogni dettaglio.
Ognuno di loro me lo immagino mentre scrive, mi viene quasi un sorrisino sulle labbra a pensarci.
Decidere quale sia il migliore è difficile: sicuramente il racconto di Brunori mi ha fatto molto ridere , sagace ed ironico al tempo stesso,  ma quello che mi ha colpito maggiormente ( a chi mi conosce personalmente dopo tale affermazione verrà un colpo e mi prenderà in giro ad ogni compleanno/concerto/uscita) è il racconto di Vasco Brondi, scritto molto bene, intimo e sincero.
Davvero una piacevole sorpresa.
L’e-book ha un prezzo ragionevole, con  circa cinque euro ve lo portate a casa QUI.
Consigliato.
                            

lunedì 28 novembre 2011

[MERDA D’ARTISTA] Richard Benson – Madre tortura (1999)



Ho scelto di creare la rubrica “Merda d’artista” perché il mio sogno più recondito era poter parlare di Richard Benson.
Non l’ho mai visto dal vivo, non l’ho mai incontrato, perciò la sua fama mi è stata ampiamente trasmessa dagli aneddoti dei miei amici e da ben documentati video su You tube.
Il suo aspetto è particolare, da bello e maledetto: occhiali da sole enormi, capelli lunghi nero corvino, una volta, infatti adesso quei capelli sembrano finti (infatti ai live il quando esegue “Madre Tortura” il pubblico esclama “Madre, Parrucca”, anzi “PaRucca”, con una erre sola) e poi la sua verve, il suo urlare al mondo il proprio motto per eccellenza “TI DEVI SPAVENTAAAREEEEE!!!”, ti fa capire che se lo incontri per strada è meglio filare via.
Non è tanto ricordato per i suoi successi musicali, quanto per le sue apparizioni tv :conduceva su una rete privata ,Televita,una trasmissione di musica, nella quale con atteggiamento  spocchioso ed arrogante, insegnava la VERA musica (spesso eseguiva a cazzo di cane delle scale per dimostrare la sua bravura) e si vantava di aver insegnato a suonare a nientepopodimenoche Marilyn Manson, mentre si appoggiava al suo “Bastone infernale”, che sempre il pubblico ai concerti dice che in realtà lo abbia comprato ad Ostia al mercatino delle pulci.
Se vai a vedere dal vivo Richard Benson è come se vai allo stadio: scarichi tutta la tua maschia frustrazione tirandogli ogni sorta di utensile, celebre la volta in cui gli fu lanciato contro  un pollo, tanto che ha dovuto mettere, in seguito una rete, protettiva stile BluesBrothers.
Ma ogni grande eroe ha i suoi momenti di depressione: nel 2001 cadde accidentalmente da Ponte Sisto (non so se sia vero o no) non riuscendo ad ammazzarsi.
Ora lavora alla radio.
L’ultima apparizione in tv è stata al Chiambretti Night come ospite insieme a Giovanni Lindo Ferretti.
Madre Tortura, è un disco farlocco: sono solo sette tracce  di cui tre sono brani musicali, altre tre le relative basi musicali e una è un monologo (neanche Shakespeare ha mai osato tanto) .
Fate come me, se avete tempo da buttare, tappatevi il naso e ascoltatelo.

 Tracklist


Madre Tortura - 9:33

C'è ancora un colore nella notte - 5:36

Gerarchie infernali - 2:57

Adagio in re - 3:09

Madre Tortura (base) - 9:33

C'è ancora un colore (base) - 5:36

Adagio in re (base) - 3:



 

lunedì 21 novembre 2011

Skiantos – Kinotto (1979)


“Come è noto, a noi Skiantos, in quanto a finezza non ce lo ficca in culo nessuno!"
(Freak Antoni)
 
Gli Skiantos sono un gruppo punk-rock della Bologna degli anni ‘70 e sono Roberto Freak Antoni, Fabio “Dandy bestia” Testoni, Luca “Tornado” Testoni, Massimo “Max Magnus” Magnani, Gianluca “Giangi la molla” Schiavon.

È presente nei loro lavori una massiccia dose di demenzialità, dove in apparenti testi semplici è nascosta una vena sarcastica e di satira sociale.

Volgari? In Italia sono stati più volte tacciati di questo, ma si sa cosa ci si può aspettare da un paese che assomiglia ad una scarpa (da “Paese scarpa”) dove la volgarità è mascherata da vestiti ben stirati e tirati a lucido e da una morale cattolica perbenista che un po’ ci ha rotto i coglioni e ci ha resi ciechi davanti a quelli che sono i reali problemi di un paese.
 
Kinotto è il loro terzo album, contiene la canzone che li renderà celebri Mi piaccion le sbarbine (un inno alla vagina), e la stupenda Non ti sopporto più (“da tagliarmi le TUE vene”) da cantare ad ogni rottura di una relazione asfissiante con la sbarbina di turno, ma c’è anche spazio per la ribellione in Non farò mai quello che vuoi.

Celebre l’episodio in cui erano loro a fine concerto a tirare la verdura marcia al pubblico, “Largo all’avanguardia, siete un pubblico di merda” dovremmo tatuarcela tutti sulla chiappa destra.

Tracklist

Mi piaccion le sbarbine

Non ti sopporto più

Ti rullo di kartoni

Kakkole

Sono un teppista

Non farò mai quello che vuoi

Gelati

Kinotto

Se mi ami amami

Freezer

Sono buono

Il rock ti dà lo shock

Tu sei bellissima


Brani “WO!”

Mi piaccion le sbarbine/Non ti sopporto più/Kakkole


Voto 

@@@@@/@@@@@ + Miccio D’oro
 
 
 







lunedì 24 ottobre 2011

[MERDA D'ARTISTA] Lollipop - Popstars


La rubrica Merda d'Artista fa proseliti: scrive Valentina Polinori.

Leggendo il titolo forse avrete pensato che avremmo parlato della canzone di Millie Small “My boy Lollipop”, vera chicca dei favolosi anni ’60.

E invece no,cari miei, qui si parla di merda vera, niente vintage di classe.
Cinque sgallettate, accuratamente selezionate tra milioni di aspiranti, più o meno sgallettate, lamentose e sculettanti.
 Italia 1 ci deliziò con un reality/talent show che quotidianamente seguiva le peripezie delle giovini  sotto gli occhi vigili di una dotta giuria di livello (vi dico solo che tra i membri spiccava Daniele Bossari).
Il tentativo era di creare le Spice Italiane.
Il risultato finale, fu come previsto, deludente e poco duraturo, il  girl group  vede la luce nel 2001 e cade nell’oblio nel 2004 (fatevi un po’ due conti).
Le ragazze sono fresche e piacenti, la voce non è che un dettaglio.
Ce n’è per tutti i gusti,un po’ come le barbie.
C’è la bambina (Marcella), l’elegante (Roberta), la bella (Marta),la simpatica (Veronica),e l’esotica (Dominique, nata a Bruxelles).
Il loro primo album  “Popstars” prende il nome dal programma TV ed esce nel 2001, prodotto dalla Warner si compone di 11 tracce, tra originali e cover, tutto rigorosamente in inglese che fa più fico.
Devo dire che alla fine del programma gli volevi pure bene a queste ragazzette.
Io da brava sfigata, alle medie, avevo anche imparato il balletto della loro prima hit “Down Down Down” (tutti testi pregni di significati ontologici).
Seguirono “Don’t Leave me now” e “When the rain” ( accompagnato da un video girato a Courmaieur, sotto la neve, molto Ciobar).
Arrivò poi l’esperienza Sanremese nel 2002 e lì casca l’asino, se  già non eravamo abbastanza in basso,(qualcuno mi aiuti a dire pessima) con la pessima esibizione del singolo “Batte Forte”, davvero da far rabbrividire.
Forse il mix balletto + ansia da prestazione ha giocato un brutto tiro.
Il pezzo già di suo è deboluccio, però ascoltando il live c’è davvero chiedersi a chi appartengano le voci nei CD.

Dopo aver inciso un brano per la colonna sonora del libro della giungla 2 ed averci riprovato con il cd Together,  il gruppo si scioglie.

Le cinque prendono strade diverse.
Dominique partecipa nel 2006 all’edizione francese di Star Academy e arriva terza, guadagnando un po’ di fama d’oltralpe, almeno.
Le altre bazzicano internet, con vari myspace e piccole comparsate tv, un po’ come tutte quelle meteore che vivono sperando di essere riconosciute per strada.
Un appello a tutti voi, non dimenticatele.
Se vi capita di incontrarle al supermercato o in pizzeria chiedetegli l’autografo, le farete felici.

Valentina Polinori 




giovedì 20 ottobre 2011

[MERDA D’ARTISTA] Gazosa –Gazosa (2001)


Premessa:un giorno mentre stavo risistemando la mia collezione di cd i miei occhi si sono posati su questa meraviglia: il cd dei Gazosa. Con mia grande sorpresa mi sono resa conto che non era taroccato ma originale, intonso, imbustato, integro. Com’era possibile tutto ciò?
La mia curiosità e la mia morbosa ossessione per tutto ciò che sia trash ha avuto la meglio, così l’ho aperto e l’ho ascoltato.
I Gazosa erano un gruppo di marmocchi superdotati che erano usciti qualche tempo fa con delle canzoni indimenticabili, come la super hit www mi piaci tu (adesso non fate finta di non ricordarla, suvvia), diventata la canzone degli spot della vecchia Omnitel con la pre-Belen di allora, Megan Gale e sono stati prodotti da Caterina Caselli per l’etichetta Sugar.
Al loro esordio l’età media dei componenti si aggirava sui quattordici anni, hanno partecipato a varie trasmissioni televisive come Bravo Bravissimo! e Carramba che fortuna! (non scherzo), ma il vero successo di pubblico è arrivato con la presentazione al festival di Sanremo del brano Stai con me (forever) presente in questo cd, loro album d’esordio.
Il cd presenta brani sia in italiano che inglese (un inglese un po’ lamentoso a dirla tutta) e cover di brani famosi come Song 2 dei Blur, Nobody’s wife di Anouk e Gimme some lovin’, più o meno riuscite.
Già il fatto di essere di marmocchi superdotati li rende antipatici a chiunque, ma giuro l’album è veramente una cosa brutterrima.
Mi rendo conto che non avrei mai dovuto aprirlo.
La bella notizia è che si sono sciolti nel 2003.

Non preoccupatevi però: ve lo masterizzo.



vi regalo questa chicca: il  video solista della cantante Jessica Morlacchi


(per tutte le casalinghe vogliose che leggeranno questo blog: nel video c'è Simone Ruggiati, chef di Cuochi e fiamme)


mercoledì 12 ottobre 2011

The Zen Circus – Nati per subire (2011)


“come diceva Gandhi "Vincere e vinceremo!”


Sono tornati i tre pisani Appino, Ufo e Karim, sono cresciuti, ma sempre incazzati, sia chiaro, e sempre (grazie al cielo) burloni e autoironici.
Nati per subire si presenta come la continuazione ideale di quello che era stato il loro lavoro precedente Andate tutti Affanculo, è il loro secondo album interamente in italiano, ed il primo prodotto da loro, si avvale della collaborazione di numerosi artisti : Nicola Manzan, Il Pan del Diavolo, I Ministri, Alessandro Fiori (Mariposa) per citarne alcuni.
Cosa c’è che non funziona Nel paese che sembra una scarpa ce lo sputano in faccia i tre toscanacci, che ci canzonano nel ritornello de L’AmoraleDio non esiste, lasciatelo dire” (pappappero, aggiungerei) con l’indice puntato, come facevano i bulletti a scuola, quelli che ti ricordavano a più riprese quanto tu fossi una nullità, un “nato per subire”. 
C’è poco da scherzare, qui, La democrazia semplicemente non funziona,  il “fatevi fottere” di Giorgio Canali ci riporta alla consapevolezza della nostra piccolezza, che per quanto il nostro ego sia da difendere siamo comunque soli (Il mattino ha l’oro in bocca) e che la maturità ci sfiora solo anagraficamente, siamo rimasti dei “vecchi senza esperienza”.
Il “Ragazzo eroe” è l’ennesimo disilluso: “ti han preso in giro con questo De Andrè, tu sai che dal letame nasce niente”.

Come direbbero loro, “L’inferno non esiste,ma assomiglia a  Rimini d’estate”.

Tracklist


- Nel paese che sembra una scarpa
- L’Amorale
- Nati per subire
- Atto secondo
- I qualunquisti
- La democrazia semplicemente non funziona
- Il mattino ha l’oro in bocca
- Franco
- Milanesi al mare
- Ragazzo eroe
- Cattivo pagatore + Ghost track



Brani “WO!”

Nati per subire/ I qualunquisti / La democrazia semplicemente non funziona


Voto

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martedì 4 ottobre 2011

Nobraino – NO USA! NO UK! (2010)


le dico di andare a struccarsi,mi sembra l’insegna di un bar

I Nobraino sono un gruppo romagnolo che suona insieme da tempo immemore e sono il funambolico Lorenzo Kruger (cantante), Nestor Fabbri (chitarre), Bartok (basso), il Vix (batteria),Barbatosta (trombe). Hanno un fare (e un vestire) retrò, teatrale, unito a un temperamento rock- folk e tanta tanta ironia.
Da poco è finito il loro tour, li ho visti in zona cesarini, all’ultima data all’Angelo Mai (vedi  QUI) e ancora sono gasata dal loro show. Si sono aggiudicati da poco il premio PIMI al Supersound di Faenza e il premio XL di Repubblica come miglior gruppo italiano.
Prodotto insieme a quel geniaccio di Giorgio Canali, NO USA! NO UK! è un album che sa di retrò, e allo stesso tempo duro e senza fronzoli, Kruger canta con una voce profonda e con un savoir faire come pochi “se il narcisismo fosse un handicap, qui tutti avrebbero il parcheggio assicurato anche in città” in Narcisisti misti , e sembra descrivere perfettamente l’andazzo generale dell’ambiente artistico attuale.
In Titti di più e Troppo romantica si parla di donne di temperamento opposto : una, Titti, che vive sulle spalle dei suoi amanti di turno, e l’altra, un’illusa, che si uccide per amore.“sei droga autentica” è la donna descritta nella divertente Bifolco.
L’ironia e il cinismo di Chi me l’ha fatto fare, strappa una risata, il motivo danzereccio di In ogni caserma ti fa saltellare come un’idiota, fino a  Ballata stocastica, pacata, amara (con bestemmione annesso) che chiude un album ottimo, cantata insieme a Giorgio “fatevi fottere” Canali.

Tracklist

-         Grand Hotel
-         Narcisisti misti
-         La giaccia di Ernesto
-         Titti di più
-         Western bossa
-         Bifolco
-         L’onesta monarchia di Re Luigi Filippo
-         Succhiami il cuore
-         Chi me l’ha fatto fare
-         In ogni caserma
-         Troppo romantica
-         La signora Guardalmar
-         Ballata stocastica



Brani “WO!”
Narcisisti misti/ Bifolco/Troppo romantica

Voto
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domenica 18 settembre 2011

Nobraino live @ Angelo Mai (Roma) 17 -09 – 2011



Un brulicare di gente attende l’entrata in scena del gruppo romagnolo Nobraino, giunto alla loro ultima data del tour che li ha portati in giro per l’Italia per un anno tra teatri e showcase (sarà loro assegnato il premio PIMI al MEI di quest’anno).
È la prima volta che assisto a un concerto dei Nobraino.
Sul loro sito avevo letto qualche tempo fa che consigliavano caldamente tutti quanti di venirli a vedere dal vivo, che la vera essenza del gruppo non si poteva cogliere dal semplice ascolto dei loro cd.
Dopo ieri sera capisco il motivo.
Neanche a un concerto metal ho visto una cosa del genere.
Il gruppo irrompe con Grand Hotel, la voce profonda e dura di Lorenzo Kruger rimbomba in un Angelo Mai strapieno.
Un Kruger in piena forma, sempre in mezzo al pubblico, regala imprese funamboliche arrampicandosi sulle grate dell’Angelo Mai, stage diving a go-go trascinato a destra e manca per tutto il locale.
Io in prima fila in estasi finisco sul palco a ballare Bifolco.
Teatralità e fisicità: ecco le carte vincenti di un gruppo che ha saputo emozionarmi e coinvolgermi a tal punto che ho scordato la scaletta dei pezzi.
Un delirio meraviglioso.




martedì 23 agosto 2011

[Rockstar Scribacchine] Francesco Bianconi - Il regno animale






Nuova rubrica su Nuvole senza Messico: “Rockstar Scribacchine”.

La votazione sarà data su una scala che arriva al massimo di 5.


Il leader dei Baustelle, Francesco Bianconi esce con il suo primo romanzo Il regno animale edito da Mondadori. Il narcisismo, com’è ben noto in questi tempi, è la malattia di ogni artista, ovvero, il romanzo narra la storia di Alberto, ma in realtà è la storia del giovane "poeta-vate" Bianconi.
Alberto appena laureato in Lettere, approda a Milano da Montepulciano  per cercare lavoro  per una rivista, spinto dal grande sogno di diventare uno scrittore. 
Dalla piccola storia di Alberto il racconto  si allarga verso una gamma di personaggi che ruotano attorno a lui: da Susi, ragazza dark appassionata dei Jesus and Mary Chain,   Roberto, rockstar sfiorata, ridotto a tossicodipendente venditore ambulante di robaccia per strada, a Maria giovane escort trascinata in uno scandalo con un politico.
 La Milano - Babele descritta da Bianconi diventa un regno animale dove dilagano crudeltà inaudite, dove l’istinto è la matrice di ogni azione bieca e la ragione viene chiamata in ballo a posteriori a rimuginare sui peccati commessi. 

Il libro è diviso in capitoli brevi (molto piacevole quello denominato Le rane, dedicato ai ricordi di infanzia quando Alberto e suoi inseparabili compagni di gioco andavano a pescare le rane nel laghetto dietro casa ) ognuno introdotto da un passo di poesia, da Montale, Zanzotto a Rimbaud, sono presenti, addirittura, passi del Vangelo .     
                                                                                 
Nel complesso un romanzo riuscito, mi ricorda nella prima parte il film Harry a pezzi di Woody Allen, dove il comico statunitense è uno scrittore di successo che camuffa i suoi personaggi per creare delle storie ma in realtà sono sempre versioni distorte di se stesso. 


Voto: 2 e mezzo/5


martedì 16 agosto 2011

Alessandro Mannarino - Supersantos (2011)



Alessandro Mannarino è un regazzetto fatto cor pennello de Roma, quella delle sbronze con il vino de li castelli, degli stornelli, della vita di strada.
Vincitore del premio Tenco come miglior opera prima per l’album Il bar della rabbia (2008), il giovane Mannarino esce con il suo nuovo lavoro Supersantos.
Di una simpatia travolgente, autoironico, Mannarino possiede una veracità particolare, debitrice di quell’eredità del cantautorato di casa nostra, unita alla canzone popolare romanesca che rende le sue canzoni irresistibili.
All’interno dell’album sono presenti numerosi personaggi raccontati attraverso una leggerezza e spontaneità assai rara: dalla Maddalena innamorata di Giuda, alla donna del porto Marylou, amata da tutti i marinai, cuori spezzati difficili da rimarginare.

 Tracklist

  1. Rumba magica
  2. Serenata lacrimosa
  3. Statte zitta
  4. Quando l'amore se ne va
  5. L'era della gran publicitè
  6. Serenata silenziosa
  7. Maddalena
  8. Marylou
  9. Merlo rosso
  10. L'onorevole
  11. L'ultimo giorno dell'umanità





domenica 7 agosto 2011

Iva Lombardella – Solo dieci euro



Torna dopo un silenzio di dieci anni la mitica Iva Lombardella con il nuovo album Solo dieci euro, prodotto da Mauro Repetto per la Universal, un disco bello bello in modo assurdo, ricco di collaborazioni e sperimentazioni musicali, che toccano generi che vanno dal grindcore allo speed- metal-samba.

Un po’ Rettore un po’ no, Iva Lombardella, stella del pop anni ’80, passata alla storia come "la tortora sproloquiatrice” è considerata una delle più grandi cantanti del Belpaese. Viene da Frosinone Irpino, paesino ciociaro dell’Irpinia, città dell’ ahimè terremoto, e già da questo si può intuire la sua indole scatenata ed irriverente sempre legata al dio denaro e all’amMore, quello vero, che ti fa fare boom boom al cuore.

Celebri le sue apparizioni trasgressive in tv ad Elisir, in cui ,vestita da prostata, cantava la sua primissima hit- scandalo con la quale ha sfondato, la celeberrima Mi culo es tu culo.

I testi sono del grande poeta de noantri Andrea Zanzutto, che le regala testi pregni di introspezione e voglia di vivere una vita spericolata sempre la massimo, tra una bella sniffata e una pasta e fagioli, poesie ri-arrangiate dal maestro italo-cubano Marinero Neville.

Adesso è in giro per l’Italia con i Meganoidi, che aprono i suoi concerti,anche se all’inizio doveva andare in tour con Amy Winehouse, ma data la prematura scomparsa della giovane cantante soul il progetto del Lombardella-Winehouse mega-turbo-tour è stato cancellato.
Alla sua “Ami vuainauer” , come era solita chiamarla,le ha dedicato il brano Cara dolce Amy, con la collaborazione dei Ricchi e Poveri per le voci bianche presenti nel ritornello.

Non posso non citare gli altri artisti che hanno collaborato alla realizzazione di quest’album: in primis Alice Sarah Hot, pianista d’eccellenza, che Iva ha strappato al mondo del porno, e il giovane e talentuoso cantautore romano Alessandro Mannarino per il brano Beccate ‘sti spicci, dedicato al mondo del gioco d’azzardo.

Ho avuto il culo di vederla ad Irgoli in Piazza Salumificio Murru, un concerto indimenticabile, c’era talmente tanta gente che hanno dovuto mettere i maxi schermi.

Correte a comprarlo nei peggiori bar di Caracas.

Tracklist

-Smanau (portuguese version)
-Solo dieci euro
-Vino e ghiaccio non è più
-Patata luccicante (unplugged version piano solo feat. Alice Sarah Hot)
- Bicolor su di me
-Beccate ‘sti spicci (feat. Alessandro Mannarino)
- Alle sei meno cinque e mezza
-Cara dolce amy
-Boooooooooooomba
-Guardi gratis, provi gratis, compri gratis………solo dieci euro (reprise)

giovedì 21 luglio 2011

Kandeggina Gang – Sono Cattiva/Orrore (45 giri) 1980



Eredi delle  Runaways, prima delle Spice girl, il vagina power in Italia era portato in gloria dalle Kandeggina Gang, storico gruppo punk italiano tutto al femminile, capitanato da Jo Squillo al grido di “piùtampaxpertutti”.
Quello che contraddistingue le canzoni delle Kandeggina Gang è la forte dose di anti – maschilismo, fanno a pezzi senza mezzi termini tutti gli stereotipi sugli uomini senza peli sulla lingua.
Avevano buttato nel cesso il perbenismo della nostra italietta, pronte alla ribellione, si vestivano male, non si pettinavano, lanciavano i tampax macchiati di rosso dal palco e facevano dello sporco rock’n roll.
 Meravigliose.
Sono cattiva se la sera mi gira, prendo il coltello ti stravolgo il cervello” urla Jo Squillo, in Sono Cattiva, “Che lavaggio del cervello, tu non pensi che al tuo uccello, che lavaggio secolare, pensi solo a scopare” in Orrore.

 P-O-E-S-I-A.

Come tutte le cose belle, quest’avventura delle giovani Kandeggina Gang finisce presto: Jo Squillo inizia la sua carriera solista, pubblica l’ep Girl senza Paura ed esce con il singolo Violentami ( che bisogna dirlo: la base di questa canzone è Bizkit Bop dei Ramones sputata sputata) che crea ovviamente scandalo, imponendo la sua attitudine anarchica e provocatoria.
Poi improvvisamente impazzisce.

Si lava, si pettina, comincia a vestirsi bene e a fare Pop.
Ma il Pop quello brutto eh, che ha il suo picco con Siamo donne cantata in duetto con Sabrina”tutta tette” Salerno. 

“Siaamo donne, oltre le gambe c’è di piùùùùù”. Addio anti-maschilismo.
Ora Jo Squillo conduce Tv moda, programma televisivo dedicato al mondo delle sfilate.

E i tampax?E la ribellione?

Tutto nascosto dentro un bauletto all’ultimo grido firmato D&G.







lunedì 18 luglio 2011

Il Teatro degli Orrori – Dell’Impero delle tenebre (2007)



Era il 2005 quando Pierpaolo Capovilla e Francesco Valente dei One Dimensional Man decidono di formare , insieme a Gionata Mirai, chitarrista dei Super Elastic Bubble Plastic, il Teatro degli Orrori, ispirandosi al “teatro della crudeltà” di Artaud, perché il teatro attraverso una menzogna che è la messa in scena, racconta la verità, rende note quelle piccole sfumature della vita che ne fanno un immenso orrore.
Nasce così l’album Dell’Impero delle tenebre, di graffiante bellezza, cupo, e crudelmente vero.
Canzoni strazianti e conturbanti, poesie dark, un precipitare nell’abisso, con arrangiamenti noise a sottolineare la crudezza dei testi, scritti da un uomo carismatico come Capovilla, che è la sinergia del gruppo, regala testi eccezionali, carichi di pathos.

E’ un viaggio all’interno dei secoli bui di questo mondo: nella titletrack L'impero delle tenebre si ribadisce a più riprese, “abbiamo perduto la memoria del ventesimo secolo”, questi sono tempi di merda e loro sono qui a ricordarcelo, a risvegliarci dal torpore a cui siamo costretti, tipico dell’uomo è la capacità di dimenticare, siamo delle bestie, senza cuore, senza spirito.
Ma abbiamo anche dei momenti in cui ci sofferma a pensare a chi non c’è più e sarà ricordato attraverso i testi di una canzone ( La canzone di Tom ), o quando chiusi in noi stessi e senza la nostra metà vorremmo amare la solitudine (Compagna Teresa) e saremo invasi dal morbo della gelosia ( Il turbamento della gelosia) .

L’unica cosa che ci rimane a noi miscredenti è quella di essere investiti da un Carrarmatorock!, quello del  Teatro degli Orrori, la colonna sonora di questo paese sull’orlo del baratro.

Tracklist


Vita mia

Dio mio

E lei venne!

Compagna Teresa

L'impero delle tenebre

Scende la notte

Carrarmatorock!

Il turbamento della gelosia

Lezione di musica

La canzone di Tom

Maria Maddalena