lunedì 28 novembre 2011

[MERDA D’ARTISTA] Richard Benson – Madre tortura (1999)



Ho scelto di creare la rubrica “Merda d’artista” perché il mio sogno più recondito era poter parlare di Richard Benson.
Non l’ho mai visto dal vivo, non l’ho mai incontrato, perciò la sua fama mi è stata ampiamente trasmessa dagli aneddoti dei miei amici e da ben documentati video su You tube.
Il suo aspetto è particolare, da bello e maledetto: occhiali da sole enormi, capelli lunghi nero corvino, una volta, infatti adesso quei capelli sembrano finti (infatti ai live il quando esegue “Madre Tortura” il pubblico esclama “Madre, Parrucca”, anzi “PaRucca”, con una erre sola) e poi la sua verve, il suo urlare al mondo il proprio motto per eccellenza “TI DEVI SPAVENTAAAREEEEE!!!”, ti fa capire che se lo incontri per strada è meglio filare via.
Non è tanto ricordato per i suoi successi musicali, quanto per le sue apparizioni tv :conduceva su una rete privata ,Televita,una trasmissione di musica, nella quale con atteggiamento  spocchioso ed arrogante, insegnava la VERA musica (spesso eseguiva a cazzo di cane delle scale per dimostrare la sua bravura) e si vantava di aver insegnato a suonare a nientepopodimenoche Marilyn Manson, mentre si appoggiava al suo “Bastone infernale”, che sempre il pubblico ai concerti dice che in realtà lo abbia comprato ad Ostia al mercatino delle pulci.
Se vai a vedere dal vivo Richard Benson è come se vai allo stadio: scarichi tutta la tua maschia frustrazione tirandogli ogni sorta di utensile, celebre la volta in cui gli fu lanciato contro  un pollo, tanto che ha dovuto mettere, in seguito una rete, protettiva stile BluesBrothers.
Ma ogni grande eroe ha i suoi momenti di depressione: nel 2001 cadde accidentalmente da Ponte Sisto (non so se sia vero o no) non riuscendo ad ammazzarsi.
Ora lavora alla radio.
L’ultima apparizione in tv è stata al Chiambretti Night come ospite insieme a Giovanni Lindo Ferretti.
Madre Tortura, è un disco farlocco: sono solo sette tracce  di cui tre sono brani musicali, altre tre le relative basi musicali e una è un monologo (neanche Shakespeare ha mai osato tanto) .
Fate come me, se avete tempo da buttare, tappatevi il naso e ascoltatelo.

 Tracklist


Madre Tortura - 9:33

C'è ancora un colore nella notte - 5:36

Gerarchie infernali - 2:57

Adagio in re - 3:09

Madre Tortura (base) - 9:33

C'è ancora un colore (base) - 5:36

Adagio in re (base) - 3:



 

lunedì 21 novembre 2011

Skiantos – Kinotto (1979)


“Come è noto, a noi Skiantos, in quanto a finezza non ce lo ficca in culo nessuno!"
(Freak Antoni)
 
Gli Skiantos sono un gruppo punk-rock della Bologna degli anni ‘70 e sono Roberto Freak Antoni, Fabio “Dandy bestia” Testoni, Luca “Tornado” Testoni, Massimo “Max Magnus” Magnani, Gianluca “Giangi la molla” Schiavon.

È presente nei loro lavori una massiccia dose di demenzialità, dove in apparenti testi semplici è nascosta una vena sarcastica e di satira sociale.

Volgari? In Italia sono stati più volte tacciati di questo, ma si sa cosa ci si può aspettare da un paese che assomiglia ad una scarpa (da “Paese scarpa”) dove la volgarità è mascherata da vestiti ben stirati e tirati a lucido e da una morale cattolica perbenista che un po’ ci ha rotto i coglioni e ci ha resi ciechi davanti a quelli che sono i reali problemi di un paese.
 
Kinotto è il loro terzo album, contiene la canzone che li renderà celebri Mi piaccion le sbarbine (un inno alla vagina), e la stupenda Non ti sopporto più (“da tagliarmi le TUE vene”) da cantare ad ogni rottura di una relazione asfissiante con la sbarbina di turno, ma c’è anche spazio per la ribellione in Non farò mai quello che vuoi.

Celebre l’episodio in cui erano loro a fine concerto a tirare la verdura marcia al pubblico, “Largo all’avanguardia, siete un pubblico di merda” dovremmo tatuarcela tutti sulla chiappa destra.

Tracklist

Mi piaccion le sbarbine

Non ti sopporto più

Ti rullo di kartoni

Kakkole

Sono un teppista

Non farò mai quello che vuoi

Gelati

Kinotto

Se mi ami amami

Freezer

Sono buono

Il rock ti dà lo shock

Tu sei bellissima


Brani “WO!”

Mi piaccion le sbarbine/Non ti sopporto più/Kakkole


Voto 

@@@@@/@@@@@ + Miccio D’oro